Thursday, June 30, 2016

#5 Host family

Oggi mancano esattamente  41 giorni alla mia partenza, sembrano pochissimissimi ma allo stesso tempo eterni. Due mesi per salutare tutti, impacchettare tutta la mia vita in soli 20 fottutissimi kg e partire. E finalmente so dove andrò, e so con chi passerò il prossimo anno.
Suspense....
Andrò nella capitale dell' Oregon: Salem, una tra le più grandi citta dello stato con milioni di abitanti. Non potete capire la mia felicità, o meglio la capirete solo nel momento in cui anche voi riceverete la famiglia. Quando la wep mi ha comunicato le informazioni ero a casa da sola e nonostante per questo non ci siamo testimonianze dirette vi assicuro che ho dato di matto, della serie che ho cominciato a saltare spasticamente qua e là con un sorriso ebete stampato in faccia. Ho chiamato i miei e non ci potevo davvero credere.
Salem è ad un'ora dalla spiaggia e la famiglia è composta da mamma e papà abbastanza giovani eee... sei bambini dai sette anni in giù, la più piccolina a tre mesi! Una delle cose più belle è che condividerò quest'avventura con un'exchange del Belgio che starà in famiglia con me.

Adesso ho finito quasi tutti i vaccini, mi manca soltanto il test della tubercolina e poi finalmente starò lontana dagli aghi per un po'. Ah e il 12 luglio andrò al consolato di  Milano per il visto.

Always more and more close to the departure...can't wait.

P.S. ho deciso che siccome l'Oregon è uno stato abbastanza piovoso partirò ad agosto con le Dr Martens ai piedi, perchè se le mettessi in valigia mi prenderebbero già 5 kg da sole ahahah.

byeeee

Monday, June 6, 2016

#4 Orientation WEP

Allora ragasuoli, parliamo un po di questa Orientation.
Quest'anno si è tenuta al villaggio San Francesco vicino a Caorle in Veneto, posto veramente stupendo sul mare.
Sono partita con gli altri wrppini di torino con i bus wep e ci abbiamo messo tipo 6 interminabili ore. Il pullman era troppo scomodo e dato che sono alta stavo ancora più scomoda perché non mi ci stavano le ginocchia. Siamo arrivati a destinazione alle 19, neanche mezz'ora e dovevamo già andare a mangiare. Mentre cercavo di capire come raggiungere il mio bungalow in quel camping enorme ho incontrato un'altra ragazza sperduta quanto me che poi si è rivelata essere una delle mie compagne di stanza, strasimpatica. La cosa bella di quando incontri altri weppini è che la prima cosa che chiedi non è come ti chiami ma dove andrai e per quanto hahaha, tutti ansiosi di trovare altra gente nella loro situazione.
Ci hanno dato un badge con il programma dei giorni seguenti e qualche indicazione su cosa potevamo fare e cosa no e poi abbiamo passato al serata alla wep arena. Praticamente una specie di anfiteatro dove ci riunivamo tutti...1300 PERSONE tra tutti neoexchange, i wep buddies (gli exchange di 1/2 anni fa) e lo staff wep. Anche gli animatori del villaggio hanno contribuito a rendere bellissima questo breve soggiorno.
Sabato mattina sveglia prestissimo (7) e poi colazione e workshop. Durante i workshop siamo stati divisi in tanti gruppi da circa 20 persone ( io ero nei Cookies, poi c'erano i Marshmallow, i Muffins, i Buffalo wings...e tanti altri con i cibi tipici delle varie destinazione) e poi ci hanno sliegato di nuovo tutte le regole e i comportamenti da tenere durante la permanenza all'estero. Una cosa che secondo me è stata utilissima era la presenza dei wep buddies, sentire le cose da qualcuno che è appena tornato da quest'esperienza è davvero bello. Ti fa capire che loro ce l'hanno fatta nonostante le difficoltà e neanche uno di loro farebbe una scelta diversa da quella di partire.
Al pomeriggio avevamo free time e io sono andata a giocare a beach volley con altri ragazzi in spiaggia,il mare era freddo ma qualcuno ha anche fatto il bagno.
Sabato sera c'è stato il Wep's got talent ed è stato stradivertente.
Il giorno dopo io sono andata via la mattina presto perché al pomeriggio avrei dovuto essere a Biella per una partita di pallavolo straimportante, E si...quando la pallavolo chiama si corre.
Mi dispiace non esserci stata per i saluti finali ma dono comunque riuscita ad ottenere un libro con il progetto "bookcrossing". Lo consiglio davvero a tutti, in pratica tu porti all' orientation un libro dove puoi anche scrivere una dedica e lo scambi a caso con i libri portati dagli altri futuri exchange. I got "Io e te" by Nicolò Ammaniti, un libro che volevo già leggere da tanto tempo.
E' stata un'esperienza breve ma intensissima, piena di sorprese e divertimento.
Adesso non rimane che aspettare la famiglia...

Questo era il mio badge dell'orientation stile vip, con tanto di filo di lana ricordo (non vi spoilero come l'ho ottenuto).

#3 L'attesa

Dopo l'ondata di entusiasmo per l'arrivo dell' associazione partner negli states si comincia a sperare e aspettare e sperare e aspettare e sperare e aspettare e sperare e aspettare la famiglia.
Tutti che ti chiedono ma dove vai? E tu rispondi in America e poi arriva la domanda fatidica "Ma in America dove?" E tu non hai ancora la più pallida idea di dove finirai, a sud a nord a est a ovest sul mare in montagna vicino ai grandi laghi o sperduta nel deserto...farà freddo o farà caldo, avrò dieci fratelli o sarò figlia unica?
E sei lì che pensi non importa dove mi mandanoooo a me basta partireee!!
Poi pensi alle mille combinazioni di famiglie che potrebbero capitarti e speri che almeno una di quelle in questo momento abbia preso in considerazione l'idea di ospitarti.
Ogni giorno ad ogni mail arrivata un sussulto, un fremito...sarà la wep? Finalmente non sono più orfana? Qualcuno mi ha scelto? Oh mamma stiamo calmi. E poi apri la casella della posta elettronica e vedi che non era altro che una mail di pubblicità della Feltrinelli.
Io lo so che da qualche parte tra quei 50 stati e milioni di città c'è un posto anche per me e non vedo davvero l'ora di scoprire qual'è. Quindi cara futura famiglia non fare la timida perché sto impazzendo.

#2 Exchange


Exchange vuol dire letteralmente cambiare, lasciare una cosa per un'altra. Sì, è esattamente questo che facciamo noi exchange, lasciamo una cosa per scoprirne un'altra, lasciamo la nostra casa, i nostri amici, la nostra vita, tutto... E per cosa? Per andare incontro a una cultura che non conosciamo, imparare bene la lingua, per conoscere persone nuove, andare in un'altra scuola. Queste sono le cose fondamentali che vediamo scritte su ogni volantino delle organizzazioni. La verità è che ogni exchange decide di intraprendere quest'esperienza per capire, capire se stesso e cercare il proprio posto nel mondo. Perché non basta più tutto quello che abbiamo qui e si buole scoptire qualcosa di nuovo.
Essere un exchange non vuol dire che si abbandona la propria vita, ma che la voglia di ampliare i propri orizzonti batte 100 a 0 tutto il resto.
Almeno io penso che exchange voglia dire questo, ma secondo me finche non lo vivi sulla tua stessa pelle puoi soltanto immaginare cosa significhi.
Non importa se le esperienze saranno brutte o belle, mi cambieranno comunque  (spero in meglio ahahah) e quindi andiamo a cercarci il nostro posto nel mondo.

#1 Presentation

Hi guys, sono Emma e il prossimo anno scolastico sarò una exchange student con la wep in America.
Penso che scrivendo questo post mi stia sempre più rendendo conto di che scelta io abbia fatto. Sono anni che sogno di poter partecipare a questo programma e ora che ho finalmente l'età giusta non mi faccio certo sfuggire quest'occasione assurdamente eccezionale "to discover myself and another culture". All'inizio non è stato proprio semplice perchè anche se sapevo di voler davvero partire una parte di me non voleva e non vuole tuttora lasciare la mia vita qui. Io gioco a pallavolo da 8 anni e quindi capite che è tutt'altro che semplice give up here and restart there. Questo sport è la mia vita,mi ha insegnato davvero tanto e non vedo l'ora di poter avere la possibilità di praticarlo negli US.
Dopo mesi passati a scovare e leggere tantissimi blog di altri ragazzi exchange ho deciso di crearne anch'io uno principalmente per scrivere ciò che mi succederà il prossimo anno, così quando sarò tornata da questa esperienza potrò rileggere tutto (e vedere il peggioramento graduale del mio italiano ahahah). Spero anche di poter essere d'aiuto ad altri che come me sono andati alla ricerca di informazioni per il "big change" in arrivo.
Ho scelto la wep perché sono già partita con questa associazione quest'estate per due settimane in Germania e mi sono trovata molto bene. Per il discorso prezzi forse è una delle meni care ma le differenze non sono enormi.
Il primo step è stato il colloquio di selezione, atmosfera molto tesa ma è andato benissimo. Non vi preoccupate assolutamenteper l'Eltis test perché non è particolarmente difficile, serve solo per capire quanto ne sapete ma tutto nel limite di ragazzi di 16 anni. So don't worry.
Poi è arrivato il Wep Book e sono stata sommersa da una quantità indecente di fogli da compilare di ogni genere, dal certificato di nascita internazionale all'esame delle urine (si esatto, vogliono sapere la composizione della vostra pipi ahaha). E' stato abbastanza complicato perchè mi hanno consegnato il wepbook con tutti questi documenti da compilare quasi all'inizio delle vacanze di Natale e così qualcosa é arrivato un pò dopo ma non credo che ci saranno problemi per questo.
Dopodiché ho aspettato qualche settimana la correzione di tutte queste scartoffie e mi è arrivata poi la mail con l'assoviazione partner negli States che si occuperà di cercarmi la famiglia: la CHI. Da quanto o capito è abbadtanza buona, solo che ha davvero tanti ragazzi da assegnare alle famiglie...quindi mi sa che l'attesa sarà eterna.